giovedì 24 marzo 2011

L'universalità del mandala

In tutte le epoche gli uomini hanno ricercato l'unità, la perfezione
L'unica immagine durevole che è riuscita a rappresentare questo ideale
in tutto il mondo è il CERCHIO

Se consideriamo la nostra storia biologica scopriamo di derivare da un piccolo uovo rotondo, avvolto nello spazio sferico dell'utero. Entriamo nel mondo attraverso un'apertura circolare e ci ritroviamo su un pianeta di forma sferoidale che segue un'orbita circolare attorno al sole, la cui forma è un cerchio. Se osserviamo in profondità la materia, scopriamo un altro universo i cui elementi si muovono vorticosamente in percorsi circolari.

L'esperienza subliminale del movimento circolare è iscritta nel nostro corpo.
Siamo perciò predisposti ad interagire con la forma circolare e condividiamo questa predisposizione con tutta l'umanità presente e passata.
Ma anche tutta la natura si manifesta attraverso la forma circolare. La sezione orizzontale di ogni singolo stelo, ramoscello arbusto, tronco è un cerchio mandala. La perla è un mandala, e ogni fiore è un mandala e infinite sono le strutture circolari che avvolgono come una ragnatela lo spazio. Questa la ragione perché gli uomini hanno adottato da tempi immemorabili il cerchio come simbolo della coscienza, della vita e della morte, come luogo di rinascita e guarigione e come la primordiale forma dell'universo.
Si ritrovano miti creazionistici fondati sull'idea del cerchio in Europa, in Africa nelle Americhe e principalmente nella cultura orientale.
Il cerchio è dunque un motivo risonante con le più profonde intuizioni dell'umanità.



" ..Pose una sfera che ruota circolarmente, unica e solitaria, ma a motivo della sua perfezione capace di essere compagnia a se stessa, senza bisogno di amicizia o vicinanza alcuna..." Platone

".....Sin dall'inizio - abbiamo più volte rilevato- la filosofia mostra che il TUTTO è un Circolo: dall'unità originaria divina che contiene in sé tutte le cose deriva l'universo, e la derivazione è insieme divisione dell'unità nella molteplicità delle cose e ritorno dell'universo nell'unità da cui è uscito..." Plotino





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